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Victor Montori si è formato alla McMaster, alla scuola di David Sackett e Gordon Guyatt. Ora è diabetologo alla Mayo Clinic dove lavora alla “patient revolution”. Scrivo per chiedergli come tradurrebbe l’espressione “industrialized medicine” che ha usato diffusamente nel suo ultimo libro, Why we revolt. “Mi immagino l’immagine di una fabbrica”, risponde. Una fabbrica di malati, insomma, e la catena di montaggio inizia nei camper nelle piazze o negli ambulatori di ospedali aperti per gli screening gratuiti e indiscriminati. Come quelli per la campagna per la prevenzione e diagnosi della maculopatia. Dopo cantine aperte e frantoi aperti, presìdi aperti.
Gli “sponsor prestigiosi” sono Allergan, Bayer, Novartis, SIFI, SOOOFTS e Zeiss. “L’illustre patrocinio” è quello della Società oftalmologica italiana, del Comune di Milano e del Ministero della Salute. Sarebbe ora che per coerenza cambiasse di nuovo nome: Ministero della Malattia.
Ldf
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