Maiali


Siamo più tranquilli. Oltre a essere iniziata la primavera, il Ministero della salute ha annunciato la firma del protocollo che consentirà l’accesso al mercato cinese di carne suina congelata dall’Italia. “Nello stesso settore – e la felicità del Ministro Grillo aumenta – sono ora in un’avanzata fase di negoziato anche gli accordi che riguardano le esportazioni in Cina di carni e prodotti bovini e di pollame”. La nota di Lungotevere Ripa precisa che si tratta di un accordo molto “atteso”. Da chi è facile immaginarlo: quasi la metà dei maiali allevati si trova in Lombardia, con quasi 4 milioni di capi e con la provincia di Brescia in testa.



Un problema, a pensarci bene, ci sarebbe e lo ha ricordato Francesco Forastiere intervenendo al congresso di metà anno dell’Associazione italiana di epidemiologia: gli allevamenti sono responsabili di gran parte dell’inquinamento e del riscaldamento globale anche nel nostro Paese. Precisamente, del 15,1% del particolato PM 2,5 della penisola. Per dare un’idea – scriveva in febbraio Elisa Murgese sul sito di Greenpeace – “lo stoccaggio degli animali nelle stalle e la gestione dei reflui inquina più di automobili e moto (9%) e più dell’industria (11,1%)”. Un comparto industriale che continua a essere sostenuto in molti modi: mentre le aziende emettono enormi quantità di ammoniaca i sussidi economici continuano ad essere versati a più della metà delle aziende zootecniche controllate in Europa, e ad oltre il 67% degli allevamenti italiani.
Oltre a gruppi come i “Pediatri per un mondo possibile” (www.acp.it/category/gruppo-ambiente-pump) e “Isde Italia” (International society of doctors for the environment) anche diverse istituzioni pubbliche lavorano per produrre evidenze utili a informare i decisori politici, tra le quali l’Istituto superiore di sanità e il Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario della Regione Lazio (www.deplazio.it): “L’esposizione ripetuta nel tempo a questi materiali sospesi nell’aria può portare a disturbi respiratori, effetti tossici, problemi della funzione polmonare, malattie infettive, infiammazioni croniche respiratorie e asma”, spiega Carlo Modonesi, membro del comitato scientifico di Isde.
Insomma, quando si tratta dei cinesi vale il mantra dell’aiutiamoli a casa loro: noi ci accolliamo il rischio di allevare i maiali e loro possono mettersi tranquilli a tavola a Pechino. Gli mandiamo pure le arance per il condimento agrodolce. I mandarini li hanno già.
Ldf
luca.defiore@pensiero.it