Il vaccino antinfluenzale


I virus, diffusi con la tosse e gli starnuti, circolano ogni anno dal tardo autunno all’inizio della primavera. L’influenza causa tipicamente una malattia acuta di breve durata, ma può essere fatale, specialmente nelle persone che soffrono di altri disturbi e in particolare se gravi.

Le morti annuali in eccesso in Italia probabilmente dovute all’influenza variano tra 7000 e 24.000.

Il vaccino antinfluenzale aiuta a ridurre (non ad azzerare) la probabilità di ammalarsi di virus stagionali che causano l’influenza.


QUALI SONO I DIVERSI TIPI DI VACCINI ANTINFLUENZALI?

Esistono 3 tipi di vaccini antinfluenzali: inattivati, vivi attenuati, ricombinanti. Il vaccino antinfluenzale ricombinante, non è ancora disponibile in Europa. I vaccini inattivati somministrati per iniezione intramuscolare, contengono componenti inattivi di 3 o 4 diversi virus influenzali. Questi vaccini sono indicati a partire da 6 mesi di età; gli stessi a dosi elevate sono da usarsi solo nell’adulto. Il vaccino antinfluenzale vivo attenuato, somministrato come spray nasale, è approvato per le persone con un sistema immunitario normalmente funzionante di età compresa tra i 2 e 49 anni, sarà utilizzato per la stagione 2020-2021 in Regione Lombardia.


QUANDO CI SI DOVREBBE VACCINARE?

Poiché i virus influenzali mutano ogni anno, la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata ogni autunno. Idealmente, il vaccino viene somministrato a fine di ottobre, ma dovrebbe essere offerto a tutte le persone non vaccinate durante tutta la stagione influenzale.


CHI SI DOVREBBE VACCINARE?

La vaccinazione è raccomandata per gli anziani (maggiori di 65 anni di età), per le donne in gravidanza e per le persone con fattori di rischio, come le malattie croniche o l’immunodepressione. Il Ministero della Salute per la stagione 2020/2021 ha, inoltre, sollecitato le Regioni a estendere l’offerta gratuita della vaccinazione anche ai bambini dai 6 mesi ai 6 anni di età e agli adulti a partire dai 60 anni di età. Gli operatori sanitari dovrebbero essere vaccinati per diminuire la probabilità di trasmettere l’influenza ai loro assistiti, dovrebbero inoltre essere vaccinati tutti coloro che lavorano in contesti a contatto con il pubblico.


QUANTO È EFFICACE IL VACCINO ANTINFLUENZALE?

L’efficacia della vaccinazione antinfluenzale varia ogni anno a seconda dei tipi di virus influenzali che circolano attivamente, della corrispondenza tra il virus circolante e quello contenuto nel vaccino antinfluenzale, dell’età e della salute delle persone esposte. Indicativamente, il 44% (19-60%) dei vaccinati può evitare di ammalarsi di influenza (quella provocata dai virus contenuti nel vaccino).


IL VACCINO ANTINFLUENZALE È SICURO?

Tutti i vaccini antinfluenzali sono considerati molto sicuri. L’effetto collaterale più comune dopo la somministrazione intramuscolare è il dolore al sito di iniezione, mentre usando gli spray nasali può comparire una congestione nasale, il mal di testa e il mal di gola. Il vaccino vivo, seppur attenuato, deve essere usato con cautela nei pazienti con asma perché può far aumentare gli episodi di respiro sibilante (con fischio). Le persone con gravi allergie all’uovo possono utilizzare qualsiasi tipo di vaccino vivo sotto stretto controllo medico. Sebbene i risultati degli studi al riguardo non sono conclusivi, i vaccini inattivati sono stati associati a un lieve aumento del rischio di una rara condizione neurologica chiamata sindrome di Guillain-Barré.


IL VACCINO ANTINFLUENZALE PROTEGGE CONTRO COVID-19?

Il vaccino antinfluenzale non fornisce protezione contro il COVID-19. Molti sono i vaccini in fase di studio per la COVID-19, ma nessuno è attualmente disponibile.

Il vaccino antinfluenzale potrebbe però proteggere dal rischio di un’infezione combinata dei due virus (eventualità che potrebbe avere gravi conseguenze).