Fuori i bambini dalle galere


di Paolo Siani

È stato approvato nella legge di bilancio un mio emendamento, che prevede l’istituzione di un fondo di 1,5 milioni di euro per l’inserimento dei nuclei mamma-bambino all’interno di case famiglia e comunità alloggio invece che nelle sezioni nido delle case circondariali o negli ICAM (Istituti a custodia attenuata per detenute madri).

La presenza di bambini nelle strutture detentive costituisce un gravissimo paradosso del nostro sistema, che compromette la salute psico-fisica degli stessi in un’età decisiva per il loro sviluppo. Da un lato si cerca di riabilitare le mamme e dall’altro si costringono bambini innocenti a vivere i primi anni della loro vita, quelli decisivi per il loro sviluppo, in un carcere.

Per questo motivo, ho anche presentato una proposta di legge che prevede interventi finalizzati all’eliminazione dei profili problematici che sono emersi in sede di applicazione della legge n. 62 del 2011 «Modifiche al codice di procedura penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, e altre disposizioni a tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori».

L’entrata in vigore della legge, infatti, non ha sortito gli effetti sperati a causa di alcune limitazioni giuridiche ed economiche contenute nel testo allora approvato dal Parlamento. Con le modifiche previste nella mia proposta di legge ci si propone di superarle e impedire che bambini varchino la soglia del carcere.

La speranza è che l’istituzione di un fondo per l’inserimento dei nuclei mamma-bambino all’interno di case famiglia e comunità alloggio sia finalmente l’occasione per restituire la necessaria centralità alla tutela della salute dei piccoli finora detenuti in carcere assieme alle loro madri e acceleri l’iter legislativo della proposta di legge.

Mentre scrivo queste righe è in atto la più incomprensibile, almeno per me, crisi di governo. In un momento così drammatico per il Paese, stretto nella morsa di una grave pandemia, con il Sistema Sanitario Nazionale vicino al collasso, con l’organizzazione in corso della più grande campagna vaccinale mai realizzata nel nostro Paese e con la possibilità di poter spendere 209 miliardi per ricostruire e ripartire, si decide di fermare tutto.

Capisco le difficoltà, capisco la volontà di fare meglio. Ma non capisco la decisione di ritirare le due ministre di Italia Viva (Bellanova e Bonetti) e mettere in crisi il governo in questo momento storico cosi delicato. Mi sembra una follia e niente affatto lucida. Se ci sei al governo, devi fare in modo che tutto vada per il meglio e batterti e portare avanti le tue battaglie (e il family act della Ministra Bonetti per esempio è una battaglia importante e da vincere) e le tue idee. Anche se non è facile. Non essendoci, questo non accadrà mai.

Sarà una crisi breve? Pare e spero di sì per il bene del nostro Paese.


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