Lo stato di salute del diritto (inter)nazionale passa anche da Riace

Gianni Tognoni

Segretario del Tribunale   Permanente dei Popoli

giantogn@gmail.com


Con la sua incredibile violenza – giuridica, mediatica, di civiltà, politica – la sentenza della Corte di Locri (tre giudici rinchiusi per 3-4 giorni in camera di consiglio!) è entrata d’ufficio nella storia della magistratura e nell’immaginario della giustizia: a livello non solo italiano. Wim Wenders, che di Riace aveva anche fatto un racconto cinematografico1, ha ‘rappresentato’ molto bene lo stupore: “potremmo aspettare una richiesta di manette anche per Francesco…”.

Gli scenari internazionali sostanzialmente contemporanei non avranno certo la stessa visibilità e risonanza, ma sono essenziali per esplicitare la criticità di una domanda che è in qualche modo anche il retroterra di quanto sta succedendo oggi nella ricerca e nella pratica di questi tempi post-Covid-19: il Diritto costituzionale o universale ha ancora diritto ad una ‘indipendenza’ che possa essere garanzia di diritti non solo affermati, ma attribuibili?

A ridosso della presa del potere da parte dei talebani, la Corte Penale Internazionale ha aperto una procedura per crimini contro l’umanità commessi negli ultimi vent’anni in Afghanistan. L’ipotesi di accusa e le indagini preliminari erano state avviate e condotte con molta intensità per iniziativa della precedente Procuratrice Generale, una africana. Il nuovo Procuratore generale, un inglese, ha confermato la decisione, con una ‘variante’: gli accusati sono solo i talebani: per gli ‘altri’ (USA, militari e non, e tutti i protagonisti della storia recente del popolo afghano) non ci sono risorse sufficienti,   per approfondire integrare le evidenze raccolte.

Si sta chiudendo l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (NU): due dei Paesi ufficialmente membri delle NU, Myanmar e Afghanistan, non hanno potuto prendere la parola, per ‘accordi raggiunti in trattative informali dagli Stati membri del Consiglio di sicurezza’ sul problema del riconoscimento dei rispettivi governi. Quanto sta succedendo ai popoli dei due Stati è ovviamente molto ben noto: il genocidio sempre in corso dei Rohingyas è ormai riconosciuto da tutti, così come la repressione feroce della giunta contro l’opposizione che ha nominato un nuovo governo in un paese di fatto in guerra civile2,3. Almeno il popolo delle donne afghane è da non importa quale organismo istituzionale, o fonte di informazione, guardato e citato come indicatore di civiltà4. Per questi popoli il diritto di visibilità e parola, presupposto di qualsiasi minimo di democrazia, è abolito, senza scadenze e senza mediazioni efficaci nel silenzio internazionale.

Il capitolo dei migranti, in tutto il mondo, continua ad ‘arricchirsi’ di luoghi, cause, tipologia di vittime: gli haitiani frustati alla frontiera del mite presidente degli USA, e i ‘popoli della rotta balcanica’, arricchiti dagli afghani (quanti, dove, fino a quando, verso l’Europa o il Pakistan…?) continuano nella perfetta normalità ad essere venduti (letteralmente) al migliore offerente di merce di scambio (militare o politico o strategico): non c’è Corte penale o dei diritti umani che se ne faccia carico. Le ‘evidenze al di là di ogni ragionevole dubbio’ che si tratti di crimini di sistema incompatibili con società (nazionali, regionali, globali…) che si dichiarano civili non trovano parlamenti che almeno li mettano all’ordine del giorno.

Non si può dimenticare la ‘ cronaca’ della ‘normale’ prosecuzione di una politica di repressione indiscriminata e globale del diritto all’esistenza e alla dignità della vita del popolo palestinese: nel perfetto silenzio e nei ritardi senza tempo dei governi, delle NU, dell’UE. Nonostante la presa di posizione molto chiara anche all’interno di Israele, degli Stati Uniti, dell’UK sulla esistenza innegabile di un crimine come l’apartheid.

Il capovolgimento globale del ruolo del diritto nel mondo globale è divenuto ancor più acuto con la vicenda dei vaccini in rapporto al loro ‘sequestro’ da parte dell’industria farmaceutica con la piena connivenza degli Stati, che si sono trasformati in soggetti attivi di un genocidio trasversale, atipico, ma concretissimo. Con la terminologia divenuta corrente in America Latina nel caso di Bolsonaro in rapporto al popolo brasiliano, il diritto non è più sinonimo di garanzia delle persone e delle democrazie, ma è protagonista di una reale guerra (warfare) che garantisce l’impunità dei ‘pochi e privilegiati’ rispetto ai ‘più e destinati al ruolo di vittime’. Il rito dei G20, coordinato quest’anno dall’Italia, è l’espressione concreta di un ordine che legalmente esclude i criteri minimi di legittimità che dovrebbero essere la chiave interpretativa gerarchicamente inviolabile del diritto internazionale e delle costituzioni. Nessuno spazio per i G-Altri, che anche in Italia sono stati evocati cercando di rendere visibili I G-ultimi, 20 o più.

È toccato ad una donna, capo di stato di uno di questi ‘altri’, le Barbados, domandare, cambiando il suo discorso ufficiale davanti all’aula semi deserta delle NU: “Se la Carta delle Nazioni Unite fosse da votare oggi, chi dice che sarebbe approvata?”5, avendo come documento di supporto, tra gli altri, il profilo dei diritti violati e impuniti a livello globale il rapporto 2021 del Tricontinental Institute for Social Research. Nei termini riassuntivi di una delle infinite analisi del destino del popolo simbolo degli ultimi, si riconosce la situazione di crisi umanitaria, ma si accetta la legittimità di uno Stato riconosciuto come assassino6.

E perfino una rivista leader nel campo sanitario (e certo non sbilanciata verso una ipotetica sinistra) come Lancet fa il punto su dove va il diritto alla salute che dovrebbe essere quello più ‘prossimo’ al diritto alla vita “a quando una decolonizzazione reale, nei singoli paesi, e nel mondo globale, di una cultura, ricerca, pratica della sanità che non sia soggetta al diritto non umano del mercato?”7.

Non sono un giurista, e rimando al testo di Livio Pepino che ha come snodo di riferimento la citazione di Calamandrei al giudizio di Danilo Dolci, che è centrale per la storia del diritto nel suo rapporto con la storia reale delle persone e dei popoli8. Auguri ai ‘Mimmo Lucano’, individuali e collettivi, sparsi nel mondo, di poter ancora incontrare – all’incrocio tra leggi, politiche, economia, civiltà – quel ‘diritto di violare le leggi della diseguaglianza’ senza bisogno di una ‘difesa’. Il ‘racconto della storia reale era la evidenza che la ‘disobbedienza’ può, e a volte deve, essere l’unico comportamento possibile: non eroico né strano né tanto meno sanzionabile. L’hanno detto, chiaro e forte, già con i loro nomi, i giovani a Milano per l’ambiente e il clima: solo la ribellione può essere una risposta ad una emergenza-futuro di estinzione; il futuro esige un monitoraggio intensivo, inventando tanti Friday, settimana dopo settimana, perché le parole che promettono non sostituiscano le decisioni concrete.



BIBLIOGRAFIA

1. Wenders W (direttore del cortometraggio). Il volo. Girato nel 2009-2010. Primo film europeo girato e montato in 3D è l’ultimo film interpretato da Ben Gazzara. Nel cast sono presenti Luca Zingaretti, Giacomo Battaglia e Gabriele Fiore. Giancarlo Giannini dà la voce a Ben Gazzara.

2. Tribunale Permanente dei Popoli. Sessione su Crimini di Stato commessi in Myanmar contro Rohingya, Kachin e altri gruppi (Kuala Lumpur, Malesia, 18-22 settembre 2017). https://permanentpeoplestribunal.org/44-sessione-su-crimini-di-stato-commessi-in-myanmar-contro-rohingya-kachin-e-altri-gruppi-kuala-lumpur-malaysia-18-22-september-2017/ (ultimo accesso   4 ottobre 2021).

3. Save the Children. Myanmar: more than 76,000 children displaced by violence since coup, with pregnant women forced to give birth in forest. 4 October 2021. https://www.savethechildren.net/news/myanmar-more-76000-children-displaced-violence-coup-pregnant-women-forced-give-birth-forest (ultimo accesso 4 ottobre 2021).

4. Barr H. The Fragility of Women’s Rights in Afghanistan. August 17, 2021. https://www.hrw.org/news/ 2021/08/17/fragility-womens-rights-afghanistan (ultimo accesso 4 ottobre 2021).

5. If the United Nations Charter Was Put To a Vote Today, Would It Pass?: The Thirty-Ninth Newsletter (2021). September 30, 2021. https://thetricontinental.org/newsletterissue/37-un-general-assembly/ (ultimo accesso 4 ottobre 2021).

6. Blinken AJ. The United States announces new assistance to respond to the Rohingya humanitarian crisis. May 18, 2021. https://www.state.gov/the-united-states-announces-new-assistance-to-respond-to-the-rohingya-humanitarian-crisis/ (ultimo accesso 4 ottobre 2021).

7. What is wrong with global health? The Lancet Global Health. https://www.thelancet.com/what-is-wrong-with-global-health   (ultimo accesso 4 ottobre 2021).

8. Pepino L. L’arresto di Mimmo Lucano: il mondo al contrario.   2 Ottobre 2018. https://volerelaluna.it/commenti/2018/10/02/larresto-di-mimmo-lucano-il-mondo-al-contrario/ (ultimo accesso 4 ottobre 2021).