Arkivio 2.0.
La strage di Moggiona


Sono nata a Firenze nel 1999. Da sempre appassionata d’arte, dal 2013 studio al Liceo Artistico di Porta Romana a Firenze con indirizzo Audiovisivo e Multimediale, dove entro in contatto con le potenzialità dei media digitali, realizzando vari cortometraggi, video, illustrazioni e fotografie che mi portano a proseguire gli studi in materia.

Dal 2018 frequento l’Accademia di Belle Arti “Alma Artis” a Pisa, con indirizzo “Arts and Digital Technologies”. Nel 2021 il mio progetto di installazione interattiva “One way Million problems” viene scelto ed esposto al “Festival della Magia” a Gorzegno (CN). Contemporaneamente lavoro come fotografa. Nel 2022 mi diplomo all’Accademia Alma Artis di Pisa con la tesi “Arkivio 2.0. La strage di Moggiona” un progetto personale di mostra documentaria sull’eccidio nazifascista avvenuto in Casentino durante la seconda guerra mondiale. Da gennaio del 2023 ho seguito a Milano il corso “Master Advanced di 3D Visualization & Digital Art” di Angelo Ferretti. Sono interessata ai metodi di comunicazione ed espressione artistica tramite le nuove tecnologie che, secondo me, ampliano il modo di fruire ciò che ogni artista vuole comunicare e risultano più coinvolgenti per le nuove generazioni, senza sminuire il messaggio alla base della mia ricerca artistica. Quest’ultima è basata su temi che riguardano le piccole o grandi cose della quotidianità che spesso vengono date per scontate e invece sono rivelatrici della nostra epoca.




IL PROGETTO

Il 7 settembre 1944 alcuni soldati nazifascisti uccidono diciotto civili inermi nel paese di Moggiona, piccola frazione toscana del Casentino. Per molto tempo su questo eccidio cala il silenzio, fino alla scoperta di un fascicolo, ritrovato nel cosiddetto “Armadio della Vergogna” in Palazzo Cesi a Roma, che svela le dinamiche della strage.




Il mio progetto artistico è un lavoro sulla memoria che ripercorre nel tempo i luoghi e le atmosfere di un episodio che ha segnato la mia storia personale e familiare.




Moggiona è infatti il paese natale di mia madre e della famiglia di parte materna. A Moggiona furono 13 i morti nella famiglia Meciani Roselli. Francesco Meciani sopravvisse alla strage insieme alla sorellina Felicina: Francesco era mio nonno.







Trovo dunque importante fare di tutto affinché non si dimentichi cosa è accaduto. Il tempo passa e con esso la voce dei testimoni di questa strage. Dopo aver parlato con l’unico testimone sopravvissuto ancora in vita della strage ho capito che al passato non si sfugge. Nasce così il bisogno di creare una correlazione tra passato e presente, mettendoli a confronto.







Dopo la visione di oltre 3000 fotografie (provenienti da archivi fotografici privati di tutte le famiglie di Moggiona) ho ristretto la scelta delle immagini a due macro-aree: una parte di immagini riguardante le persone, un’altra parte con fotografie di luoghi, ancora oggi riconoscibili dal punto di vista paesaggistico.

Rachele Ricci

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