Il primo numero non si scorda mai

Maurizio Bonati

maurizio.bonati@ricercaepratica.it


Vengono il tempo e l’occasione,

vengono quando due persone si fermano:

allora si incontrano”.

ERRI DE LUCA1 


Il primo numero di R&P del gennaio-febbraio 1985 aveva una copertina in cartoncino grigio prezioso, 15,5x23,5 cm, a 2 colori, 32 pagine. Quarant’anni dopo la copertina è azzurra (emotivamente un colore forse freddo, ma non neutro o acromatico quale il grigio), 17x24 cm, 1/16 a 4 colori e 2/16 a 2, 48 pagine di carta leggermente più spessa identica per la copertina. Bimestrale da sempre, in abbonamento privato-individuale a 30.000 Lire nell’85 e 95,00 Euro nel 2024; l’inflazione media era del 9,2%, mentre nel 2023 dello 0,9%, sebbene i criteri di calcolo siano cambiati (per esempio, fino al 1998 si usava l’indice di Laspeyres a base fissa, dal gennaio 1999 si usa invece l’indice di Laspeyres concatenato; o ancora, la costituzione del paniere di consumo introdotto nel 1928, ma aggiornato ogni anno dal 1999). Il colophon si è infittito nel tempo ospitando inizialmente una redazione costituita da 10 membri e oggi un gruppo di 14 collaboratori e un comitato di garanti di 10 persone. Il lavoro si avvale della collaborazione di una responsabile editoriale, delle competenze di una responsabile del progetto grafico, oltre al direttore responsabile che è invariato, così come la presenza dei servizi necessari alla produzione sia cartacea che digitale della rivista. Al bilancio di salute dei 40 anni le misure antropometriche indicano un soddisfacente sviluppo della rivista per un somatotipo meso-endomorfo.

La rivista è nata come espressione delle attività di farmacologia clinica e di salute pubblica dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” IRCCS di Milano, sotto la cui egida è stata fino al 2022. L’editoriale d’apertura era di Silvio Garattini che motivava la nascita di R&P con la convinzione che “un’istituzione di ricerca biomedica non possa rimanere estranea all’impegno di trasferire ciò che apprende nella sua attività, soprattutto in un momento in cui il rapido mutamento delle conoscenze è diventato una costante con cui ogni medico deve confrontarsi quotidianamente”2. Un confronto-necessità, elemento essenziale della medicina contemporanea per ridurre quella “distanza, già oggi esistente [e ancora esistente, NdA], tra chi ‘fa’ la ricerca (di base, biologica, farmacologica, clinica…) e chi, in modo più o meno passivo, si trova a doverne trasferire o interpretare i metodi, i risultati, i suggerimenti nella pratica quotidiana”, come affermava Daniele Coen, primo direttore di redazione, in apertura3.

R&P è una delle riviste indipendenti nazionali afferenti all’International Society of Drug Bulletins di cui ha contribuito alla fondazione nel 1986. L’ambizione era (ed è) di creare un “osservatorio permanente” de Il mercato dei farmaci con un’apposita rubrica e “vere” e “false” novità fu il primo contributo ad opera di Maria Grazia Franzosi4. Oggi il monitoraggio, critico e propositivo, dei processi di registrazione e accessibilità ai farmaci è presentato nella rubrica Farmaci&Nuvole condotta da Antonio Addis, mentre Giuseppe Traversa interviene in Ricercainpratica per analizzare i fattori associati al passaggio dalla ricerca alla pratica a livello nazionale e internazionale. C’è quindi una continuità, come in tutte le crescite. Una continuità di perseveranza e di valori identitari.

Ma: “È passato il tempo, ci ha scavato dentro. La vita che ci ha trasformato. Il mondo è cambiato da allora”5. Ricerca sul campo presenta in modo formale i risultati di ricerche condotte nelle varie aree della medicina, studi sperimentali o osservazionali finalizzati al miglioramento della salute: una rubrica indicizzata anche dalla banca dati EMBASE/Excepta Medica. Un miglioramento della salute che deve partire dalla prevenzione, dall’informazione non solo degli operatori, ma di tutti i cittadini nei loro contesti di vita (real world). Luogo privilegiato è quello delle cure primarie su cui R&P ha aperto le rubriche-finestre: Prevenzione, curata da Giuseppina De Gaspari, Lucia Di Maio, Antonella Bruno e Antonio Clavenna e Sapere per fare. Purtroppo, nonostante la peculiarità e unicità (ancor oggi) del Servizio Sanitario Nazionale, le disuguaglianze nella salute aumentano e cronicizzano. Le differenze sistematiche evitabili e inique tra i gruppi sociali o tra le Regioni sono il tema della rubrica Dal Sud guardando al Nord curata da Paolo Siani o di specifici approfondimenti dell’Argomento (rubrica attivata già dal secondo numero della rivista), come è stato per esempio per la progettazione e la proposta delle Case della Comunità6. Riflessioni e proposte innovative per la rifondazione strutturale, organizzativa e partecipata del Servizio Sanitario Nazionale necessaria a distanza di 46 anni dalla sua attuazione (Legge n. 833 del 23 dicembre 1978). La lungimiranza di R&P è testimoniata ancora una volta dal primo numero con la rubrica Qualità degli interventi sanitari a cura del compianto Alessandro Liberati7.

Ruolo di minoranza quello di R&P non di opposizione, ma propositivo e basato su percorsi metodologicamente scientifici. Percorsi troppo spesso distanti da quelli intrapresi dai decisori: News&Views è lo spazio del confronto, del libero pensiero, della partecipazione. Dedicare una rubrica alla popolazione LGBTQIA+ (Alla ricerca del genere curata da Emilie Sartorelli), una scelta ancora unica tra le riviste scientifiche, ha significato riconoscere diritti ancora negati non solo nell’ambito della società civile, ma anche di quella scientifica.

Il rischio che la lettura di R&P sia gravosa è ben presente, e la lettura di Per aprire la mente può contribuire a sollevare l’animo con recensioni e segnalazioni di iniziative del più ampio contesto dello star bene (welfare del conscio e dell’inconscio) così come Portfolio (anche a colori con la collaborazione della fotografa Elisa Mariotti), perché l’atto del fotografare “è una maniera di vivere e implica mettere sulla stessa linea di mira l’occhio, la mente e il cuore” come diceva Henry Cartier Bresson, ma anche guardare una fotografia e tutto questo ha a che fare anche con la medicina, con lo star bene, con il relazionarsi.

Ecco questa è l’attuale R&P: un’occasione per prendere tempo, fermarsi, incontrarsi per riflettere insieme e… procedere.

 


1. De Luca E. Non ora, non qui. Milano: Feltrinelli, 1989.

2. Garattini S. Ricerca & Pratica N. 1. Ricerca & Pratica 1985; 1: 1-2.

3. Coen D. Una rivista o un laboratorio? Ricerca & Pratica 1985; 1: 2-3.

4. Franzosi MG. “Vere” e “false” novità. Ricerca e Pratica 1985; 1: 4-13.

5. Ruggeri E. Il primo amore non si scorda mai. Anyway Music 2016.

6. Bonati M. Case della Salute/Comunità. Ricerca e Pratica 2016; 32: 113-4.

7. Liberati A. Dalla sanzione alla ricerca. Ricerca e Pratica 1985; 1: 26-32.